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Partiamo da un presupposto fondamentale: non esistono regole per servire determinati cocktail in specifici bicchieri. L’unico principio che viene seguito in materia riguarda la “lunghezza” del drink; infatti, essa è direttamente proporzionale all’altezza del tumbler, il classico bicchiere da cocktail, in cui va servito.

Di norma, si suddividono in base alla capacità: 50, 75, 125 e 250 ml. A seconda delle inclinazioni o delle preferenze personali, ci sono delle tradizioni che possono essere seguite o no. Ad esempio, il classico bicchiere da cocktail è una coppa a forma di “V” che appoggia su un lungo stelo, mentre l’Old Fashioned è servito di norma nell’omonimo tumbler di forma cilindrica in grado di contenere dai 175 ai 250/300 ml di liquidi. Discorso simile vale per il whisky, anch’esso gustato nello tipo di recipiente.

Il tumbler grande è più alto e capiente del normale ed è adatto per servire cocktail con ghiaccio, come il Bloody Mary, e da ultimare con succo di frutta o soda.

Il Margarita invece ha il suo specifico bicchiere, costituito da una piccola boccia con al di sopra una parte più ampia a forma di piattino. Il bordo di quest’ultimo è perfetto per farci aderire il sale, irrinunciabile per tutti gli amanti di questo celebre cocktail.

Spumanti o Champagne vengono solitamente serviti in flute, bicchieri alti e stretti, la cui forma evita di disperdere le bollicine. Il lungo stelo invece impedisce che il drink si scaldi a contatto con la mano.

Il bicchiere da cocktail possiede però un’importanza superiore a quella del semplice recipiente contenitore del liquido; infatti, esso ha il compito di esaltare la bevanda in esso contenuta, spesso evidenziandone pregi e difetti. Inoltre, anche il materiale utilizzato può variare da situazione in situazione: all’interno di un bar o locale di lusso sarà più semplice trovare bicchieri in cristallo piuttosto che in vetro infrangibile o plastica, più tipici di location “movimentate” come strutture ricettive. Un altro fattore che influenza la scelta di un bicchiere da cocktail è il tipo di drink da preparare, qualora ci fossero determinati passaggi da poter eseguire solo con il tumbler specifico.

Da tenere sempre in conto sono le operazioni di pulizia che, seppur oggi semplificate, necessitano di particolare attenzione specialmente in riferimento al tipo di detersivo utilizzato. L’obiettivo è infatti evitare che aromi estranei rimangano sull’utensile, e pertanto è sempre preferibile usare dei detergenti neutri.

Maneggiare con cura un bicchiere da cocktail esprime preparazione e competenza da parte del barman, oltre che aumentare il prestigio del locale.

Nell’Accademia di Allcholica è possibile imparare questa nobile arte grazie a professionisti del settore e corsi di approfondimento dedicati.